Continuiamo a dare uno sguardo al monoblocco in questo articolo.
Come detto in precedenza sono tanti i dettagli da prendere in considerazione alla lavorazione. Questo è ancora più valido se consideriamo le molte riparazioni che questi monoblocchi hanno già subito nella loro lunga vita.
I materiali dell’epoca – in questo caso ghisa – erano di buona qualità, ma – chiaramente – queste auto non erano state costruite per essere eterne.
Ecco che, alla rettifica, negli anni si riscontravano problemi che molto spesso portavano il monoblocco a scaldare.
Prima di montare una qualunque testata, facciamo quindi qualche debita considerazione. Osserviamo bene il monoblocco e la guarnizione che stiamo montando sull’auto. Su alcuni monoblocchi, come già mostrato in altri post, succedeva che chi lo rettificava, saldava tra i prigionieri per colmare delle inevitabili crepe formatesi con il passare del tempo.
Questa di seguito è una guarnizione testata di Topolino, di formato originale. Come potete vedere indicato nelle frecce, i fori di passaggio dell’acqua sono delle asole bislunghe. Questo dettaglio è molto importante al ri-montaggio del motore.

Le guarnizioni di ultima fabbricazione hanno questo aspetto:

Inserisco questa foto, cortesia del nostro Marco Zaglio, per mostrare ai nostri lettori che la mancanza di asole è la causa del fenomeno di surriscaldamento a sinistra. Questa guarnizione ha scaldato in maniera irregolare il monoblocco non facendo passare il liquido di raffreddamento:

Come potete osservare il fenomeno non ha fatto bene alla testata.
Al montaggio questo è quello che si deve assolutamente evitare:

Un’altra foto ancora più esplicativa:

Il consiglio è di trovare una guarnizione che possa “funzionare” con questo genere di modifica. Oppure lavorare di cesello e tagliare la guarnizione con una Dremel per ottenere questo:
